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Libano: La “Svizzera” del Medio Oriente

Con qualche timore per le recenti proteste scoppiate in tutto il Libano contro la corruzione del governo, parto per Beirut. Piccola nazione del Medio Oriente definita come “la Svizzera del Medio Oriente”. La capitale Beirut si è sviluppata ispirandosi all’occidente con lussuosi grattacieli, negozi e ristoranti. Nel 1975 il Paese venne colpito da una guerra civile tra musulmani e cristiani che terminò nel 1990.

Dall’aeroporto internazionale di Beirut – Rafic Hariri non ci sono collegamenti per il centro città. Scelgo l’opzione “White Taxi”. Le principali strade della città sono bloccate e chiuse dai manifestanti. Imponente il dispiego di forze dell’ordine e dell’esercito per le strade. Scenario da guerra ma gli animi sembrano ancora calmi. Con qualche difficoltà, infine, arrivo nel quartiere Geitawi dove alloggerò.

Cosa vedere a Beirut?

Downtown: la visita della città non può non partire da qui.

  • Beirut Souk che però non ha nulla a che vedere coi normali souk arabi;
  • Nejmeh Place o Place de l’Étoile in cui si trova uno dei simboli della città: la torre dell’orologio (Rolex), eredità francese;
  • I bagni romani;
  • La Moschea di Mohammad Al-Amin con la sua grande cupola di colore blu;
  • The blob, chiamato anche Beirut Dome o The Egg: edificio di fronte alla moschea.

Gemmayze: quartiere bohémien con vecchie case e bei locali

  • Via Gouraud;
  • St. Nicolas Stairs scalinata che porta al palazzo più bello della città: il Sursock Palace;
  • Sursock Palace: museo di arte moderna e contemporanea.

Terminata la visita al Sursock Palace consiglio di camminare in una zona residenziale molto calma. Perdetevi tra le vie del quartiere Achrafieh.

Tappa successiva e una delle principali attrazioni di Beirut è la “Casa Gialla” o “Barakat Building” o “Beit Beirut”. Bellissimo palazzo un tempo abitato da famiglie della classe media. Edificio rimasto miracolosamente integro che mette in evidenza i segni della guerra civile. Durante il conflitto che ha investito il Libano dal 1975 al 1990, la città di Beirut fu divisa in 2 dalla Green Line: a est la parte cristiana e a ovest quella musulmana. Era un confine con posti di blocco e cecchini sui tetti. La “Beit Beirut” si trovava proprio lungo quel confine e faceva da posto di controllo e base per i cecchini.

Beirut possiede inoltre un interessantissimo Museo Archeologico Nazionale. A mio avviso tappa imperdibile e luogo dove ricaricare le energie in vista della prossima dispendiosa tappa.

Eccomi all’ultima attrazione della città. Raggiungo a piedi il vivace quartiere Hamra dopo una lunghissima camminata. Sul lungomare di Beirut, chiamato Corniche, si trovano le “Pigeon Rocks”, meravigliosi faraglioni da cui ammirare il tramonto.

Se siete amanti della vita notturna vi suggerisco di andare in Armenia Street. Qui locali, party ed alcool non mancano.

Biblo

Dopo aver visitato la capitale libanese, chiedo informazioni su come raggiungere la città di Biblo situata a una quarantina di km a nord di Beirut. Per colpa delle proteste non ci sono pullman diretti e mi consigliano di fermare minibus per strada diretti verso il nord del paese. Dopo poco più di 2 ore controllo la posizione dal GPS e mi faccio lasciare a bordo strada per proseguire a piedi.

Eccomi finalmente a Biblo o Jbeil in arabo. Si tratta di un antichissima città sulla costa del Libano. Qui vi sono le più antiche testimonianze archeologiche dell’era fenicia. Per questo motivo questa città è stata dichiarata dall’UNESCO patrimonio mondiale dell’umanità.

Il Libano si è rivelata una bellissima scoperto. Purtroppo al momento non è consigliabile visitarlo ma spero che questa magnifica terra torni a splendere e a vivere nella calma che merita.

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